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Il Contatore Fotovoltaico

Agg. 21 Maggio 2010

NUOVO CONTO ENERGIA
Impianti in esercizio 72.867
Potenza (kW) 1.056.491
VECCHIO CONTO ENERGIA
Impianti in esercizio 5.732
Potenza (kW) 165.153
 

Totale Impianti

Totale      (kW)

 

78.599

1.221.644

 

La crisi di governo mette in crisi il FV?

   

    LA POLITICA HA GIOCATO UN RUOLO FONDAMENTALE NELLO SVILUPPO DEL MERCATO DEL FOTOVOLTAICO GRAZIE AL CONTO ENERGIA. MA CHE COSA POTRÀ ACCADERE SE DALLE IMMINENTI ELEZIONI USCIRÀ UN GOVERNO DI COLORE DIVERSO DAL PRECEDENTE? ECCO LE PREVISIONI DI ALCUNE PERSONALITÀ DEL MONDO ENERGETICO E POLITICO, SECONDO CUI DOPO LE ELEZIONI NON DOVREBBE CAMBIARE MOLTO

 

    Nel 2007 in Italia sono stati installati circa 50 MW di impianti fv, un incremento grosso modo del 500% rispetto all'anno precedente. Forse, non si sarebbe raggiunto questo risultato se il Governo Prodi non avesse modificato il sistema di incentivazione in conto energia creato dal Governo Berlusconi, rendendolo più simile a quello in vigore in Germania. E c'è chi si chiede se il momento d'oro per il solare non stia per concludersi a causa del nuovo Governo e del nuovo Parlamento che usciranno dalle elezioni di aprile.

    Ricordiamo che, ovviamente, non ci potrà essere nessun provvedimento retroattivo: chi ha avuto accesso a una certa tariffa incentivante in conto energia l'avrà per tutto il periodo previsto per legge, cioè vent'anni (basterebbe un semplice ricorso al Tar per vedersi confermato il proprio diritto). Ma chi ha programmato di installare un impianto tra uno o due anni, avrà a disposizione ancora un sistema di incentivazione favorevole come quello attuale? "Indubbiamente un Governo che proseguisse sulla linea intrapresa in politica energetica dal Governo Prodi darebbe più garanzie considerando anche gli obiettivi indicati di 3.000 MW al 2016 e il position paper che prevede un potenziale teorico di potenza fv installata al 2020 di 8.500 MW - afferma Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club - Alcuni segnali che sono emersi recentemente e le politiche del passato farebbero pensare a un'attenzione minore alle energie pulite da parte di un Governo di diverso colore politico. Detto questo, non credo che un'eventuale vittoria alle elezioni del centro-destra comporterebbe un blocco del conto energia e degli incentivi. C'è infatti un elemento di fondo importante: il fv ha il vantaggio di un consenso nell'opinione pubblica molto elevato e di interessi da parte di un numero crescente di proprietari di impianti e di soggetti che li progettano, costruiscono, installano e li gestiscono. Queste due aree, finora marginali in Italia, mese dopo mese diventano sempre più importanti e ritengo che si arriverà rapidamente a una massa critica tale da impedire la rimessa in discussione del conto energia."

    L'opinione di Gianni Silvestrini è condivisa da un altro pioniere dell'energia solare in Italia, l' imprenditore Domenico Inglieri. "Anche con un Governo di colore diverso non ci dovrebbero essere conseguenze sullo sviluppo del conto energia. Non dobbiiamo dimenticare che entrambe le coalizioni che hanno governato l'Italia negli ultimi 5 anni si sono dimostrate molto favorevoli allo sviluppo del fv. Al ministro Scajola del Governo Berlusconi si deve riconoscere il merito di aver varato nel 2005 il primo decreto che fissava i criteri per questo tipo di incentivazione, mentre il ministro Pecoraro Scanio ha contribuito a migliorare notevolmente questi criteri con il decreto del 2007. Naturalmente nessuno dei due decreti era perfetto, ma entrambi hanno contribuito in maniera determinante all' affermazione del fv." Un aspetto importante è che con la Finanziaria 2008 il conto energia ha assunto la forza di una vera e propria legge e non è più soltanto un semplice atto amministrativo emanato dal Governo. "Non mi sembra realistico immaginare un rapido cambiamento perché ci vorrebbe tempo e non mi pare che ci sia da parte di qualcuno l'interesse a modificare un sistema di incentivazione appena riformato - spiega il Senatore del Partito Democratico Edo Ronchi, ex ministro dell'Ambiente -. Questo vale sia per il conto energia per il fotovoltaico, sia per il nuovo sistema di Certificati Verdi introdotto con la Finanziaria 2008. Non mi aspetto quindi cambiamenti significativi nei prossimi anni, anche se ovviamente nessuno può dire con esattezza che cosa accadrà in futuro. Inoltre, non dimentichiamo che l' Unione Europea ha introdotto il vincolo per l'Italia del 17% dei consumi finali al 2020 da rinnovabili, un obiettivo che richiederà un impegno molto forte anche in tema di biocarburanti e di produzione di calore."

LE TARIFFE

    Investire nel solare rimane quindi vantaggioso e lo sarà soprattutto nel 2008, anno in cui le tariffe non verranno sicuramente ritoccate verso il basso (la prima revisione delle tariffe è prevista per il 2009). Ma dopo che cosa accadrà? "Penso che nei prossimi anni ci si debba aspettare una forte accelerazione della riduzione delle tariffe, come è successo in Germania, perché i prezzi sono destinati a calare notevolmente a livello mondiale - afferma Silvestrini -. Prevedo dunque una corsa alle installazioni quest'anno in presenza di tariffe altissime." Il conto energia va quindi bene, ma c'è chi pensa che un futuro Governo dovrebbe comunque pensare a qualche modifica. Ce lo spiega Inglieri. "Le classi di suddivisione delle tariffe che non corrispondono alla realtà del mercato, l'invenzione della categoria di impianti parzialmente integrati, la creazione di una serie di tipologie di interventi ai fini del riconoscimento dell'integrazione architettonica: tutti questi sono punti critici dell'attuale sistema. Si potrebbe favorire un ulteriore sviluppo del fv eliminando alcuni punti critici e migliorando le procedure amministrative per la costruzione degli impianti."

RIENTRA IN SCENA IL NUCLEARE?

 

    Torniamo infine alle imminenti elezioni, con un tema che divide trasversalmente l'arco delle forze politiche: il rientro dell'Italia nel club nucleare. C'è chi dice che solo questa fonte sarebbe in grado di risolvere i problemi energetici del Paese, ma c'è anche chi non la pensa affatto così.

    "Il rientro nel nucleare dopo esserne usciti è molto oneroso: non c'è nessuna convenienza economica e ci sono i problemi non risolti dell'attuale nucleare, prima fra tutte la gestione delle scorie - afferma Edo Ronchi -. Per la nuova generazione di centrali nucleari si ha un orizzonte temporale di 20/30 anni: vedremo quindi solo fra molti anni gli esiti." Un'opinione condivisa da Gianni Silvestrini. "Sicuramente in Italia c'è chi punta al ritorno del nucleare e un Governo di centro-destra cercherebbe di riaprire questo capitolo. Ma l'opinione pubblica è contraria e non credo che sia credibile la riapertura di questo discorso fino a quando non sarà trovata una soluzione al problema delle gestione delle scorie. Ritengo comunque che il principale ostacolo rimanga quello dei costi: per questo motivo in Italia il nucleare, come negli Usa, avrebbe bisogno di un sostegno pubblico. Ma a questo punto ci si chiede perché farlo, visto che la principale ragione per cui lo si vuole riproporre è quella della diminuzione dei costì per il consumatore finale.

Roberto Rizzo - FV Fotovoltaici.